Energia: oggi a Baku la quarta riunione del Corridoio Sud, presente anche l'Italia
Baku, 15 feb 07:00 - (Agenzia Nova) - Si tiene oggi a Baku, in Azerbaigian, la quarta riunione del consiglio del Corridoio meridionale del gas. All’incontro parteciperanno i rappresentanti di 14 paesi, sette istituzioni finanziarie internazionali, una delegazione della Commissione europea guidata dal vicepresidente per l’Unione dell’energia Maros Sefcovic, oltre alle compagnie coinvolte nell’attuazione di questo progetto da 40 miliardi di dollari. Per l'Italia sarà presente il sottosegretario dello Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto. Alla riunione odierna è prevista per la prima volta la partecipazione di delegati da Romania e Turkmenistan, e saranno presenti anche l’inviata speciale del dipartimento di Stato Usa e coordinatrice per le questioni energetiche internazionali Sue Saarnio e il rappresentante commerciale del premier britannico, Emma Nicholson. Il dibattito include un focus su una serie di progetti collaterali al Corriodoio sud – l’Interconnettore Grecia-Bulgaria (Igb) e il gasdotto adriatico-ionico (Iap) – e la firma di diversi documenti.
Oltre all’Europa, che da tempo lavora per la diversificazione delle proprie fonti energetiche, anche gli Stati Uniti guardano con attenzione all’attuazione del Corridoio meridionale, come confermato in una recente intervista proprio dell’inviata Saarnio all’agenzia di stampa “Trend”. “Il Corridoio meridionale del gas darà un notevole contributo alla sicurezza energetica dell’Europa”, ha detto Saarnio. “Il progetto del Corridoio meridionale ha compiuto progressi notevoli. Lo sviluppo della seconda fase del giacimento gasiero offshore dell’Azerbaigian di Shah Deniz è quasi completo, così come l’espansione del gasdotto del Caucaso meridionale (Scpx) e la costruzione del gasdotto transanatolico (Tanap)”, ha detto la Saarnio. “Anche il tratto finale del Corridoio meridionale, il gasdotto transadriatico (Tap), ha raggiunto progressi notevoli, specialmente in Grecia e Albania. La sezione italiana, dopo alcune sfide iniziali, sta ottenendo buoni risultati. Restiamo convinti che le forniture di gas destinate alla Turchia inizieranno nel 2018 e quelle all’Italia nel 2020-21”, ha aggiunto la rappresentante del dipartimento di Stato Usa.
Il Corridoio meridionale del gas è uno dei progetti energetici prioritari sostenuti dall’Ue e prevede il trasporto di forniture di gas dalla regione del Mar Caspio sino ai paesi europei attraverso Georgia e Turchia. Nella fase iniziale il gas proverrà dal giacimento azero di Shah Deniz, ma successivamente potranno essere collegate nuove fonti di approvvigionamento. Il gas arriverà in Europa grazie alle due sezioni del Corridoio che si connetteranno al gasdotto del Caucaso meridionale, ovvero il gasdotto transanatolico (Tanap) e quello transadriatico (Tap). Il Tanap invierà le forniture di gas provenienti dal giacimento di Shah Deniz sino al confine occidentale della Turchia. Il gas sarà consegnato alla Turchia nel 2018 e, dopo il completamento del Tap, le forniture arriveranno in Europa nel 2020.
Il Tanap sarà lungo 1.850 chilometri e avrà una capacita di 16 miliardi di metri cubi di gas. Circa 6 miliardi di metri cubi di gas sono destinati alla Turchia, mentre i volumi restanti arriveranno all’Europa. Il Tap si collegherà al Tanap al confine turco-greco e attraverso Grecia, Albania e il Mare Adriatico arriverà nelle coste pugliesi. Gli azionisti del Tap sono: Bp (20 per cento), State Oil Company of Azerbaijan (20 per cento), Snam (20 per cento), Fluxys (19 per cento), Enagas (16 per cento) and Axpo (5 per cento). Il Tap sarà lungo 878 chilometri di cui 550 in Grecia; 215 in Albania; 105 nel Mare Adriatico; e 8 in Italia. L’Igb è un gasdotto che consentirà alla Bulgaria di ricevere le forniture di gas dell’Azerbaigian provenienti dal giacimento offshore di Shah Deniz. L’Igb, infatti, sarà collegato al Tap. La capacità iniziale dell’Igb sarà di 3 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Il costo stimato dell’interconnettore è di circa 240 milioni di euro. Lo Iap, invece, è un progetto che coinvolge diversi paesi balcanici – Albania, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Croazia – e prevede il collegamento delle rispettive reti di distribuzione del gas. L’infrastruttura energetica sarà collegata al Tap. La capacità del gasdotto si aggirerà intorno ai 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno.